Le dimissioni del nostro Rettore prof. Loris Borghi sono un atto che ha colpito con forza e violenza l’Università di Parma, a seguito delle quali desideriamo innanzitutto ribadire la piena fiducia e solidarietà nei suoi confronti.

Gli attacchi che in questi giorni si sono susseguiti, in un crescendo di inesattezze e di confusione di informazioni, hanno portato il nostro Rettore a prendere una decisione che sgomenta e addolora tutta la comunità accademica parmense.

Una comunità, lo ribadiamo con forza ed orgoglio, che conta migliaia di professionisti e di studenti, impegnati costantemente nello studio e nella ricerca, e in quello sviluppo intellettuale essenziale per la crescita del nostro territorio e del nostro Paese.

Il successo che il nostro Ateneo ha raccolto in questi ultimi anni, in termini di migliorata attrazione di studenti e di risultati sempre più positivi, sono la dimostrazione che il lavoro di squadra impostato dal Rettore Borghi e l’impegno di tutto l’Ateneo sono stati premiati.

Vogliamo affermare con molta serenità e fermezza che è ora di fermare il gioco al massacro che con troppa leggerezza è stato operato in questi giorni, che ha ferito profondamente la nostra Università e che può mettere a rischio i risultati raggiunti.

L’Università, come comunità di studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo, merita rispetto ed il rispetto, che in questi giorni ha vacillato, dev’essere ristabilito in tutta la sua pienezza.

Siamo profondamente convinti che il lavoro portato avanti dal nostro Rettore, insieme con tutto l’Ateneo di Parma, sia una ricchezza enorme per la nostra comunità e per la nostra città, e chiediamo che sia fatta immediatamente chiarezza.

Auspichiamo, per il bene di tutta l’Università di Parma, che il Rettore Borghi ritorni sulla decisione presa oggi e riprenda, insieme a tutti noi, quell’opera di rilancio perseguita con grande forza, coerenza e determinazione sino ad oggi.

 

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