Caro Prof. Flammini, il Suo ricordo è sempre vivo in tutti noi allievi, colleghi e amici. Trascorso qualche tempo dalla Sua dipartita, vogliamo ricordarLa tratteggiando in poche righe la sua figura di docente e uomo.

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Il prof. Cesidio Filippo Flammini, già Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma, ci ha lasciato all’età di 87 anni. È stato per oltre 45 anni ricercatore e docente di Malattie infettive degli animali domestici nell’Ateneo. Era nato nel 1935 a Trasacco, in provincia dell’Aquila. Nonostante la lunga permanenza a Parma, ha mantenuto sempre forti legami affettivi e culturali con la sua terra d’origine la Marsica.

Laureato in Medina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Perugia, dal 1965 entra a far parte dell’Università di Parma, Facoltà di Medicina Veterinaria, afferendo all'Istituto di Malattie infettive, profilassi e polizia veterinaria, allora diretto dal prof. Franco Scatozza, anch’egli proveniente dall’Università di Perugia.

Studioso nel settore delle Malattie infettive degli animali domestici, ha percorso una carriera universitaria ricca di soddisfazioni ai più elevati livelli nazionali ed europei in ambito scientifico, accademico e ministeriale per il Ministero della Salute.

Nel 1978 è stato nominato Professore Ordinario. È stato Direttore della Scuola di specializzazione in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche dell’Ateneo di Parma, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma dal 1999 al 2006, membro del Senato Accademico e Decano dell’Ateneo di Parma. Per un lungo periodo ha fatto parte della Commissione Ministeriale per il Farmaco Veterinario.

Nel corso della sua lunga carriera accademica si è occupato in particolare della diagnosi e prevenzione di diverse patologie a carattere sia batterico che virale degli animali da reddito. Nello specifico si è occupato della messa a punto di tecniche per la diagnosi di brucellosi e in tale ambito ha partecipato alla Commissione europea per la standardizzazione delle tecniche diagnostiche e del loro impiego nei Paesi membri.

Ricercatore di estremo rigore scientifico e uomo con alte doti morali, è riuscito a trasmettere a generazioni di studenti, colleghi e medici veterinari passione ed etica nella ricerca e nella professione.

Parlando del Prof. Flammini il pensiero corre anche alla Prof.ssa Giancarla Allegri, sua moglie che lo ha preceduto nell’aldilà. Stimata Docente dello stesso settore, tra i tratti salienti della sua personalità spicca la profonda umanità verso tutti, in particolare gli studenti e i giovani colleghi. Per lunghi anni ha affiancato il marito nella attività scientifica, arricchendola con le sue innate doti. E questo senza mai trascurare la cura della famiglia.

Cosa altro aggiungere? Una vita spesa bene, onore a Lei, Prof. Flammini.

 

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