Chi siamo

Responsabile Scientifico: Prof.ssa Maria Cristina Ossiprandi
Info e contatti: mariacristina.ossiprandi@unipr.it
Telefono ufficio 0521 032720
Personale afferente: Dott.ssa Cinzia Reverberi, Signor Roberto Lurisi
 

Dove siamo

Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie
Palazzina Ispettiva, Piano Terra, Unità di Microbiologia e Immunologia Veterinaria
 

Cosa facciamo

Effettuiamo studi epidemiologici di differenti agenti batterici a potenziale carattere zoonosico presenti nel suino (Helicobacter spp. e Bacillus cereus, Salmonella, Yersinia), nel bovino (Staphylococcus aureus) e nell’equino (Clostridium difficile) oltre che in animali da compagnia (cane e gatto) nei quali è stata monitorata la presenza di Enterococcus, Escherichia coli, Pseudomonas e Proteus, Clostridium difficile e perfringens. Degli isolati viene, sempre, verificato, il profilo di sensibilità agli antibiotici (mediante tecniche di diffusione in piastra, MIC ed E-test). Viene pure saggiata l’attività biocida di molecole bioattive in fase sperimentale.
Relativamente a ciascuno stipite isolato viene poi valutato il profilo di virulenza ed il suo resistoma. Attualmente sono in atto studi paralleli mirati, da un lato, ad individuare il livello igienico sanitario della filiera suinicola in sede regionale ed extra regionale con particolare attenzione all’identificazione di ceppi ESBL di Escherichia coli, e dall’altro, a valutare la biodiversità relativa al microbiota intestinale all’interno di differenti specie animali analizzando e stimando possibili interazioni sul microbiota umano (popolazione di bifidobatteri). Queste ricerche vengono eseguite utilizzando approcci metagenomici e metatrascrittomici.
Vengono effettuati screening analitici mirati a valutare e quantificare l’attività biocida e batteriostatica di nanoparticelle e scaffold bioattivi ottenuti con stampanti 3D. In una prospettiva di tutela della biodiversità ecosistemica, sono stati analizzati scaffold stampati in 3D con chitosano/Ag/TiO2 (promettenti nanocompositi polimerici) per esaminarne l’eventuale degradazione fotocatalitica sotto l'irradiazione UV di residui di molecole antibiotiche.

Modificato il

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